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Società Italiana di Storia Militare


ARCHIVIO FOTOGRAFICO

LA FORTEZZA DI SAN CARLOS DELLA CABAÑA e la Casa di 'Che' Guevara.
Con una annotazione sul relitto dell'U2 abbattuto nell'ottobre del 1962 vicino a Banes, Cuba.


Si ringrazia il Socio Elio Susani per le fotografie e il testo di questo articolo

 

LA FORTEZZA DI SAN CARLOS DELLA CABAÑA  e la Casa di 'Che' Guevara.

Con una annotazione sul relitto dell'U2 abbattuto nell'ottobre del 1962 vicino a Banes, Cuba.

 

La Fortaleza de San Carlos de la Cabaña (Fortezza di San Carlo della Cabaña) si trova sopra la parte rialzata della collina al lato est del porto dell’Avana. Una grande fortificazione in pietra in tanti toni del colore grigio che venne eretta nel XVIII secolo, tra il 1763 e il 1774, con lo scopo di coprire un punto debole nel sistema di difesa della città. È la più grande fortezza mai eretta dagli spagnoli nelle Americhe, forte di una estensione di oltre 19 ettari, e lunga circa 700 metri da estremo ad estremo. Nel 1762 un corpo di spedizione militare inglese, dotato di consistente artiglieria, si attestò sopra i punti dominanti di questa altura e da lì iniziò un lungo bombardamento sulla città di l'Avana, provocandone alfine la caduta. Per questo motivo il Re di Spagna Carlos III ordinò successivamente la costruzione della grandiosa fortificazione, nell'esplicito intento di dissuadere altri potenziali e futuri invasori. La massiccia costruzione fu eretta durante la Guerra dei Sette Anni dopo che Cuba, che era stata da poco catturata dalla Corona Britannica come abbiamo già annotato nel 1762, venne restituita alla Spagna in cambio della Florida. Oltre alla sua importanza come presidio militare venne sempre adibita anche a prigione. In essa negli oltre due secoli della sua esistenza si avvicendarono migliaia di prigionieri, la maggior parte dei quali più che criminali erano patrioti cubani, rivoluzionari, indipendentisti, intellettuali. Vennero praticate numerose esecuzioni capitali, utilizzando sia il metodo della garrota sia la fucilazione. Immediatamente alla presa di l'Avana da parte delle colonne rivoluzionarie di Fidel Castro e di Ernesto 'Che' Guevara all'inizio di gennaio del 1959 la fortezza divenne uno dei presidi della milizia rivoluzionaria e continuò la sua funzione di prigione militare. Il suo Comandante divenne proprio il 'Che' che vi si insediò il 3 di gennaio e mantenne tale funzione sino al mese di giugno dello stesso anno. A poche centinaia di metri a sud della fortezza è conservata la villa che venne abitata da Ernesto 'Che' Guevara con la famiglia nel periodo in cui ne venne chiamato al comando. Da non molti anni la casa è stata restaurata ed adibita a piccolo museo. In questa sede pubblichiamo alcuni scatti fotografici eseguiti sia negli esterni che all'interno.

Oggi La Cabaña è interamente visitabile, pur mantenendo il suo status di sito militare statale. L'ingresso costa 6 cuc (circa 5 euro) e si possono scattare fotografie sia agli esterni sia internamente. Alcune antiche palazzine al centro della fortezza sono adibite a gallerie museali dove sono in mostra reperti militari antichi, armi da fuoco dell'epopea piratesca, ed una bella collezione di armi da punta e da taglio coeve. Spesso sono presenti anche esposizioni di arte varia non permanenti. Sulle mura, lungo il perimetro degli spalti e dei contrafforti si possono ammirare almeno una ventina di cannoni originali del XVII e XVIII secoli, con mucchi delle loro palle di ferro e piombo. Nel più vasto dei cortili interni si possono ammirare essenze botaniche endogene di Cuba con alcune piante secolari. Non mancano punti per lo shopping. Durante la giornata, ad orari prestabiliti, i turisti presenti possono ammirare le animazioni esercitate da figuranti storici abbigliati nelle uniformi spagnole del '700, che a sera eseguono anche il caricamento e lo sparo con una riproduzione di cannone d'epoca.

Nei dintorni della fortezza, come illustrato nella foto ESCAB18-22, sono degne di nota le rimanenze (un'ala e parti del motore ) del relitto dell'aereo statunitense Lockheed U2 numero di matricola 56-6676 pilotato dal maggiore Rudolf Anderson dell'USAF. L'aereo, appartenente al 4080° Strategic Recon Wing era partito dalla base di Laughlin in Texas poco dopo l'alba del 27 ottobre 1962 per una delle tante missioni di ricognizione e spionaggio sopra il territorio di Cuba. Alcuni minuti dopo le ore 08.00 (ora di l'Avana) vennero lanciati 2 missili terra-aria S-75 Guideline dalla base di La Anita, nei pressi di Banes (provincia di Holguìn). Uno dei missili centrò in pieno la parte posteriore dell'aereo che precipitò immediatamente senza lasciare scampo al pilota.

E' molto interessante commentare il fatto di questo abbattimento, del tutto poco conosciuto dal grande pubblico, diversamente dalla nota vicenda di un altro U2, matricola 55-6693, pilotato dal Capitano dell'USAF Gary Powers che venne abbattuto sopra l'URSS il primo maggio del 1960. Tale episodio dette luogo alla notissima ed intricatissima vicenda che produsse (con il caso del Colonnello Abel) il più importante scambio di "prigionieri" della Guerra Fredda.

Come si evince da numerose documentazioni declassificate sia cubane che statunitensi (molto interessante tra le altre l'opera recente del Generale di Brigata Aerea Gyl Hernandez Capote, La Aviaciòn Revolucionaria entre Giròn e la Crisis - Casa Editorial Verde Olivo - La Habana 2015 ) che racconta accuratamente le dinamiche militari dei giorni caldi della crisi internazionale cosiddetta dei Missili dell'ottobre 1962. In realtà le missioni aeree dell'USAF su Cuba sono state parecchie centinaia, dall'estate all'ottobre di quell'anno, condotte esclusivamente per ricognizione fotografica e non solamente con gli aerei spia U2, ma anche e soprattutto con numerose missioni effettuate mediante aerei Mc.Donnell F-101 Voodoo e Vought F-8 Crusader.

Quest'ultimi erano soliti effettuare molte di queste missioni ricognitive a bassissima quota, ed in più di una occasione è stato rivelato che essi si trovarono inquadrati e collimati da caccia sovietici MIG-21F13 allora stanziati in misura di uno Squadrone nei pressi di Santa Clara e pilotati da veterani russi della guerra di Corea. E' noto che ai piloti russi (come a quelli cubani) non era consentito aprire il fuoco, e ciò anche a costo di diatribe e litigi tra gli stessi piloti, che faticavano a resistere alle... tentazioni, ed i loro comandanti. Ed infatti la pesante crisi URSS-USA-Cuba fu risolta senza sparare un colpo, e soltanto a livello diplomatico. Perchè allora si verificò l'abbattimento dell'U2 di Anderson, unico episodio cruento della crisi ?

Le circostanze non sono mai state completamente chiarite, anche se entrambe le parti hanno lasciato trapelare che l'U2 (aereo di spionaggio strategico e non convenzionale come altri tipi utilizzati) fosse sceso troppo di quota, quasi come una sfida, o forse per una disattenzione del pilota. Anche se il curriculum di capacità ed esperienza del maggiore Anderson era tutt'altro che trascurabile, veramente ottimo.

Alcune fonti statunitensi (riportate dal Corriere della Sera il 25-11-2013) affermano invece che l'aereo fu colpito dal missile ad una quota di circa 20.000 metri, e quindi quasi al massimo delle capacità di tangenza. Il missile avrebbe colpito la coda del velivolo ed una scheggia avrebbe irrimediabilmente danneggiato la tuta pressurizzata del pilota. La salma di Anderson recuperata al suolo dalle milizie cubane venne restituita agli USA al termine della crisi. E' stato probabilmente l'esito autoptico di quest'ultima a far accreditare per le più verosimili le ipotesi di un impatto ad alta quota. Dall'altra parte ci fu ufficialmente soltanto una ridda di voci controverse e sommesse, sino ad una intervista rilasciata dallo stesso Fidel Castro alla giornalista Maria Shriver ( M.Shriver Misiles en el Caribe - Ed. Politica, La Habana, 1993) nella quale Castro, sollecitato in merito sull'episodio, e solitamente adamantino e diretto nell'esprimersi, in quell'occasione ricorse ad affermazioni stereotipate pur assumendosi in pieno, personalmente, la responsabilità netta dell'accaduto senza ulteriori dettagli, al di là di quanto riferisce il generale Gyl Capote (...quièn diò la orden de fuego, quièn la ejecutò...). Sembra quasi trapelare un certo smarcamento dalle responsabilità, e che la decisione di abbattere l'aereo fu più russa che cubana. Esattamente non si saprà mai. Da notare che nel 1993 l'URSS si era da poco dissolta, lasciando Cuba in un mare di problemi.

Oggi alcuni analisti suggeriscono che tale episodio abbia contribuito, paradossalmente, ad un rinvigorimento delle trattative diplomatiche sempre e comunque in atto tra USA e URSS. E' certo infatti che l'episodio, sicuramente unico in quel panorama di armi puntate, indusse il Presidente J. F. Kennedy a rivolgersi il giorno seguente al Comitato Esecutivo del Congresso Nazionale per la Sicurezza dicendo : "... come possiamo inviare ancora degli U2 in quella zona se non eliminiamo preventivamente tutte le basi missilistiche antiaeree ? Adesso ci troviamo in uno scenario completamente diverso..." (riportato da Robert Kennedy in Tredici Giorni, la crisi di Cuba, Garzanti 1968). Ma non ci fu escalation ; la conseguenza concreta fu piuttosto l'invio di una lettera a Mosca, ed una stretta finale nei negoziati.

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