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    Società Italiana di Storia Militare


     ARCHIVIO FOTOGRAFICO

 Il Lager di Sachsenhausen 
 Si ringrazia il Socio Elio Susani per le fotografie e il testo di questo articolo

Sachsenhausen.

Sachsenhausen è stato un campo di concentramento nazista, ultimato nel settembre del 1938 nella zona allora denominata Sandhausen (oggi Sachsenhausen) un paio di chilometri fuori Oranienburg, circa 35 chilometri a nord di Berlino. Era già attivo dal 22 marzo del 1936 come campo di lavoro per prigionieri politici e soggetti indesiderati dal regime hitleriano. Si trattava allora di una cosiddetta custodia preventiva ed i prigionieri iniziali erano meno di 2.000. Il lager venne completato sotto la direzione diretta delle SS nel 1938 utilizzando circa un migliaio di questi sfortunati e quelli provenienti da altri due piccoli campi, Estenwerfwen e Emsland. Praticamente nessuno di costoro sopravvisse. Il nome Sachsenhausen venne dato per via della omonima e vicina piccola stazione ferroviaria utilizzata esclusivamente per il campo stesso. Il lager assunse sempre di più un ruolo prominente fra i vari campi di concentramento nazisti. In determinate zone dell'area si svolgeva anche l'addestramento di reparti di Waffen SS. La costruzione del lager e tutte le successive fasi di ampliamento e strutturazione erano affidate ad architetti inquadrati nelle SS. La planimetria del lager venne disegnata a forma di triangolo equilatero e tutte le disposizioni degli edifici erano simmetriche, perpendicolari alla torre centrale A di comando situata nel punto mediano. Davanti alla Torre A era situata la piazza dell'appello, di forma semicircolare, con quattro anelli di baracche costruiti sui bordi. Sul proseguimento dell'asse centrale, oltre alla torre A ed alla strada principale del lager, fu collocata la caserma delle truppe delle SS, nella quale veniva replicata la simmetria del lager. Al complesso di 388 ettari e sino alla periferia di Oranienburg appartenevano anche diverse abitazioni per gli ufficiali di grado più alto e per le loro famiglie, così come il lager autonomo esterno per la cottura di mattoni costruito a partire dal 1938 e la limitrofa chiusa di Lehniz. La costruzione delle celle fu inizialmente ideata nel 1936 come edificio a forma di T, composto da 80 celle per la detenzione singola e l'isolamento. Nel cortile della prigione isolato dal resto del lager avvenivano esecuzioni mediante impiccagione. Il forno crematorio si trovava in un cortile lungo il muro esterno del lager e a partire dall'autunno 1939 questa area fu usata come luogo per assistere dimostrativamente allo sterminio. Già dall'estate del 1938, in contraddizione con il "progetto ideale" del campo, fu costruito un nuovo complesso di baracche nel quale fu tenuta la maggior parte dei prigionieri di origine ebraica fino alla loro deportazione ad Auschwitz nell'ottobre del '42. La piazza dell'appello venne sistemata nel 1940 e venne anche disposta una pista per la prova delle calzature, composta da diverse tipologie di terreno calpestabile, sulla quale squadre di detenuti dovevano marciare per tutta la giornata al fine di testare le suole per conto della Wehrmacht.

E' stato calcolato sulla base dell'ingente documentazione storica ritrovata integra che tra l'inizio dello stato di attività nel 1936 ed il 1945 a Sachsenhausen furono rinchiuse più di 200.000 persone appartenenti ad una quarantina di nazioni. A partire dal 1939 infatti iniziarono a pervenire in numero sempre maggiore cittadini provenienti dagli stati europei occupati dai nazisti : ebrei, oppositori, soggetti ritenuti di categorie sub-umane. Decine di migliaia di persone ( oltre 30.000 accertate ) morirono di fame, malattie, lavoro forzato, maltrattamenti, oppure diventarono vittime di esecuzioni sistematiche delle SS o di esperimenti medici. Dozzine di soggetti vennero sottoposti a sperimentazioni mediche e chirurgiche come cavie umane vive, e molti subirono anche la vivisezione. A diversi prigionieri venivano inoltre praticate ferite e indotte infezioni per testare l'efficacia di farmaci e a molti bambini venne inoculato il virus dell'epatite per verificare sul fegato il decorso della malattia. Sachsenhausen fu uno dei primi lager a sperimentare nuovi metodi per lo sterminio di massa come ad esempio i camion stipati di prigionieri e sigillati che venivano riempiti con i gas di scarico dei motori. Anche i forni per la cremazione dei corpi ebbero qui i loro primi momenti di sperimentazione. A parte gli ebrei, sicuramente il genere di detenuti più cospicuo, i prigionieri del campo furono soprattutto detenuti politici, persone accusate di comportamenti asociali o devianze (omosessuali ), Rom, Testimoni di Geova ed altre minoranze religiose che si rifiutarono di sostenere lo sforzo bellico tedesco. Dall'autunno del '41 il crematorio di Sachsenhausen venne usato per cremare almeno 12.000 prigionieri di guerra sovietici, dei quali circa 10.000 erano stati abbattuti con il classico colpo di pistola alla nuca. Nel '42 tale crematorio venne ristrutturato ed ampliato. Accanto venne ristrutturata ed ampliata anche la fossa dedicata alle fucilazioni. In un crescendo di orrore, nel 1943 venne costruita una camera a gas.

A Sachsenhausen trovarono inoltre la morte negli anni della guerra alcuni prigionieri alleati, soprattutto ufficiali. Tra essi è senza dubbio il più famoso William Grover-Williams, già noto campione automobilistico che venne catturato mentre partecipava come agente speciale nel Commando britannico dell'Operazione Musketoon (incursione condotta in Norvegia nel settembre del 1942 per distruggere una importante centrale idroelettrica). Ma tra coloro che ebbero la sventura di essere internati in questo lager vi furono anche altri personaggi famosi o molto conosciuti, come la moglie e i figli di Luitpold Ferdinand Rupprecht, Principe della Corona di Baviera e Duca di Baviera, Franconia e Svevia. Rupprecht si oppose al regime nazista e nel 1939 quando la Germania scatenò la guerra fu costretto all'esilio in Italia. Andò ad abitare a Roma e poi a Firenze. Nell'ottobre del '43 quando le truppe tedesche avevano già occupato l'Italia riuscì a sfuggire all'arresto ma la moglie e i figli vennero catturati ed imprigionati, prima a Sachsenhausen e poi a Dachau. Qui vennero liberati nell'aprile del '45 da un reparto militare statunitense. La moglie Principessa Antonia di Lussemburgo non si riprese mai dall'esperienza della prigionia e morì pochi anni dopo. Altro detenuto molto noto fu il reverendo Martin Niemoller. Apertamente antinazista dopo il 1937 ( fu ufficiale di Marina nella Prima Guerra Mondiale ) venne arrestato dalla Gestapo per ordine diretto di Hitler e soffrì otto anni di internamento, prima a Sachsenhausen e poi a Dachau. A Sachsenhausen fu anche realizzata la più importante opera di contraffazione della storia, l'Operazione Bernhard, il tentativo con il quale i nazisti intendevano incidere sull'economia degli Alleati immettendo sul mercato internazionale ingenti quantitativi di denaro falso. L'operazione fallì, ma proprio a Sachsenhausen i nazisti raggrupparono un nutrito gruppo di falsari che produssero banconote false in valuta britannica ed americana per circa 132 milioni di sterline e 20 milioni di dollari.

Subirono la detenzione nel campo di Sachsenhausen altri importanti personaggi che furono protagonisti di episodi molto interessanti e controversi nella storia politica e dello spionaggio nel corso della seconda guerra mondiale. Tra gli altri vale la pena segnalare Johann Georg Elser che perpetrò un attentato alla vita di Hitler verso la fine del 1939 e due importanti agenti dello spionaggio militare britannico MI6, il Capitano Sigismund Payne Best ed il Maggiore Richard Henry Stevens.

Elser piazzò una bomba ad orologeria da lui stesso costruita nella nota birreria Burgerbraukeller di Monaco di Baviera nell'imminenza delle annuali celebrazioni del Putsch di Monaco previste per l'8 novembre 1939 con la presenza di Hitler e del suo stato maggiore politico e miltare. A causa della situazione molto fluida in Olanda e nell'imminenza dell'attacco alla Francia, Hitler preferì accellerare i tempi della celebrazione riducendoli ad un'ora rispetto alle due previste, con l'intento di rientrare a Berlino con il treno in partenza alle 21,31. Lasciò pertanto la birreria con il suo staff alle ore 21,07 e la bomba esplose alle 21,20 causando morti e feriti. Le indagini sull'attentato scattarono immediatamente e portarono in breve all'arresto di Elser mentre tentava la fuga in Svizzera. Nel contempo era in pieno svolgimento una notevole e più ampia operazione di controspionaggio ordinata da Hitler in persona e condotta dallo SS Sturbannfurher Walter Schellemberg della sezione esteri del Sicherheitsdienst (SD) Ufficio Centrale di Sicurezza del Reich facente parte del RSHA (Reichssicherheitshauptamt) Direzione Generale per la Sicurezza del Reich, comandato dal Reichsfurher Reinhard Heydrich ( che comprendeva SD, Gestapo e Einsatztruppen ). Non era un mistero che le gerarchie tedesche intendessero collegare volente o nolente l'attentatore ai servizi di spionaggio britannici. Johann Elser trascorse circa un anno nei sotterranei di Prinzalbrechtstrasse, Comando della Gestapo a Berlino, dove subì un calvario di interrogatori ed abusi per poi essere trasferito nel campo di concentramento di Sachsenhausen

La brillante operazione denominata 'Venlo' portò invece a partire dal 9 novembre, all'arresto del Capitano Best e del Maggiore Stevens che rappresentavano il MI6 britannico in Olanda e con responsabilità anche più ampie. I tedeschi non riuscirono a provare un coinvolgimento diretto dei servizi britannici nell'attentato alla Burgerbraukeller, e comunque inviarono anche i due ufficiali inglesi alla detenzione nel campo di Sachsenhausen, dove rimasero sin quasi al termine della guerra. Nel frattempo l'atteggiamento nei confronti di Elser apparve mutato considerevolmente. A Sachsenhausen egli dispose di un piccolo alloggio e di un laboratorio dove, sotto il controllo delle SS, egli continuò ad armeggiare con gli esplosivi e a costruire ordigni, cosa che evidentemente gli era congeniale, ed ora avveniva a beneficio dei servizi di sicurezza nazisti. La situazione portò a vociferare egli si trattasse di agente tedesco sotto copertura e non si escluse che in almeno in un paio di occasioni egli venne fatto incontrare ai due agenti britannici, detenuti a poche decine di metri da lui. Storicamente non venne mai accertata alcuna responsabilità del MI6 nel fallito attentato ad Hitler del novembre 1939. All'inizio del 1945 i due agenti inglesi vennero trasferiti nel campo di Dachau, e vennero liberati ai primi di maggio dalle stesse truppe tedesche che avevano ricevuto l'ordine di scortarli verso il Tirolo. Ma le affinità con le vicende legate ad Elser non finiscono qui. Nei primi giorni di aprile anche Elser venne stranamente trasferito al campo di Dachau, ed il 5 aprile 1945 dal Quartier Generale della Gestapo a Berlino venne emanato l'ordine (sembra su nota personale di Hitler) e diretto segnatamente al Comandante del campo di concentramento di Dachau, l'SS Obersturmbannfurher Eduard Weiter, affinchè si liquidasse Johann Elser. Il compito fu affidato allo SS Oberscharfurher Theodor Bougartz, responsabile del crematorio del campo, che lo uccise sparandogli il 9 aprile, e ne cremò la salma. E' interessante annotare come l'ordine di esecuzione di Elser venne recuperato dal Capitano Payne Best in maggio e consegnato ai responsabili dei servizi di spionaggio britannici presenti in Baviera.

Queste annotazioni su Johann Elser ed i due agenti britannici Best e Stevens sono divulgate, oltre ad altre fonti, nel lavoro del 2005 dei Prof.ri Henrik Eberle e Matthias Uhl, docenti di Storia Contemporanea e di Scienze Politiche all'Univerità di Halle, con la pubblicazione del Dossier Hitler, Documento n.462a, Divisione Generale, Sezione 5, Indice generale 30, Archivio di Stato Russo per la storia contemporanea, Mosca, sul rapporto finale a Joseph Stalin da parte della NKVD (Commissariato del Popolo per la Sicurezza Interna) il 29 dicembre 1949

In determinate zone del campo centinaia di internati erano impiegati come manodopera gratuita in officine e imprese che erano proprietà diretta delle SS e che si trovavano nell'ampio cortile a fianco del lager vero e proprio. Sartoria, falegnameria, officina elettrica, fucina di metalli. A partire dal 1942 la popolazione in detenzione aumentò ancora considerevolmente, alimentata da qualche migliaio di prigionieri di guerra provenienti dall'est. Furono quindi creati un centinaio di altri insediamenti limitrofi al campo, con baraccamenti per i prigionieri e casermette per le squadre militari di guardia. Molti prigionieri, anche secondo le capacità lavorative, incominciarono ad essere inviati direttamente ad imprese industriali ed aziende di carattere bellico che sorgevano nelle città più vicine, compresa Berlino. Tra le più note, la Henschel, la Farben, la Siemens, la Daimler-Benz, la Heinkel, la AEG ed altre. Una ulteriore particolarità del campo di Sachsenhausen era dovuta alla scelta di collocare al suo interno gli uffici destinati alla gestione degli altri lager tedeschi e, dopo lo scoppio della guerra, anche di quelli europei. Quindi Sachsenhausen era e doveva rappresentare una sorta di modello e di riferimento costante anche per tutti gli altri campi di concentramento.

Il campo fu liberato il 22 aprile del 1945 dall'Armata Rossa sovietica, che vi trovò 3.000 persone quasi tutte in fin di vita, dato che sino a pochi giorni prima la maggior parte dei detenuti in grado di reggersi in piedi era stata trasferita dalle SS con vere e proprie marce della morte verso ovest durante le quali tra esecuzioni sommarie e morti per sfinimento centinaia di corpi martoriati segnarono tristemente il cammino impossibile di questi ultimi martiri della barbarie. E' stato calcolato che non meno di 2.000 prigionieri trovarono la morte nell'ultima settimana di guerra, la maggior parte dei quali rimasero sconosciuti perchè messi in marcia privati di qualsiasi documento od elemento di riconoscimento

Per una curiosa quanto impietosa ironia della storia i liberatori sovietici trovandosi in mano un campo enorme e molto ben strutturato, decisero di sfruttarlo per le loro esigenze di contenimento delle ingenti masse di soldati tedeschi catturati nelle fasi della loro avanzata. Sachsenhausen rimase dunque un campo di detenzione di guerra attivo, diretto dalla polizia militare sovietica per conto dello SMAD ( il Servizio di Amministrazione Militare Sovietica ) per oltre quattro anni. Inizialmente nel lager venne improvvisato un ospedale da campo per gli ex prigionieri trovati sopravissuti. Ben presto però i sovietici presero ad utilizzare a loro volta le strutture dell'intero campo come lager di internamento. Vi transitarono e vi rimasero detenuti non meno di 60.000 militari tedeschi di ogni grado e appartenenti al partito nazista di livello medio e basso. Circa 12.000 di costoro persero la vita a causa di malnutrizione ed altre miserrime condizioni della contenzione, oltre a numerosi suicidi. Il lager venne definitivamente chiuso nel 1950 e divenne una caserma per la Polizia della neonata Repubblica Democratica Tedesca. Nel 1955 nella RDT venne avviata una raccolta di fondi per l'istituzione di luoghi del ricordo nazionale, ed in breve si riuscì a raccogliere circa due milioni di marchi la maggior parte dei quali vennero impiegati per la costruzione di un sito monumentale a Sachsenhausen. La direzione dei lavori venne assegnata agli architetti Reinhold Lingner, Ludwig Deiters, Horst Kutzat e Kurt Tausendschön. L'artista Renè Graetz scolpì il monumento denominato "Liberazione". Nel 1961 al castello di Oranienburg fu esposta la scultura "Gli accusatori" di Fritz Cremer. Sempre nel 1961 il luogo del ricordo nazionale fu inaugurato con una cerimonia pubblica. Dal 1993 il luogo della memoria e il museo appartengono alla Fondazione per i Monumenti del Brandeburgo.

Oggi Sachsenhausen è aperto al pubblico e facilmente visitabile: diversi edifici e costruzioni sono stati ricostruiti, come ad esempio le torri di guardia, l'entrata del campo e diverse baracche. E' inoltre presente un museo che raccoglie testimonianze e lavori della vita degli internati, ed è disponibile una ingente quantità di documenti storici originali, oltre ad una pubblicistica molto specializzata sull'Olocausto perpetrato dal regime nazista in Europa, disponibile in vendita al pubblico nella libreria dell'ingresso

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